E’ terminato nei primi mesi di quest’anno il progetto per la fornitura di impianti di potabilizzazione dell’acqua nelle aree critiche dei distretti di Prakasam e Guntur.

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Il progetto si è svolto nei villaggi dei distretti di Prakasam e Guntur da settembre 2017 fino ad aprile 2018.

L’obiettivo principale del progetto era di provvedere acqua potabile sicura alle comunità di alcuni villaggi per migliorare le condizioni di salute degli abitanti. L’esperienza ha confermato che la soluzione ottimale di questo problema sono gli impianti a osmosi inversa. Questi impianti riescono a purificare le acque che presentano eccesso di sostanze disciolte pericolose. Attraverso una serie di filtri e di sterilizzatori questi impianti sono in grado di rimuovere gli organismi patogeni, colori e torbidità, gas e sostanze disciolte sia di origine organica che inorganica. Inoltre essi riducono le proprietà corrosive dell’acqua che danneggiano le tubature e infine rendono l’acqua potabile per la popolazione.

Questi impianti possono trattare 500, 1000 o 2000 litri d’acqua per ora. Rispettivamente possono provvedere alle necessità di una comunità di 1000, 2000 o 5000 persone.

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Sono stati perciò installati impianti a seconda della dimensione della comunità ospitante. Oltre all’attrezzatura propriamente detta con filtri e sterilizzatori, ogni impianto ha necessitato di un edificio, e di due serbatoi, pre e post trattamento dell’acqua. Si è provveduto inoltre alla trivellazione di un pozzo artesiano, una pompa elettrica e il set per il pompaggio manuale.

CONTROPARTE LOCALE

La controparte locale che ha partecipato a questo progetto è l’Ong indiana ASSIST. Nei suoi decenni di esperienza ASSIST opera per lo sviluppo economico, culturale e sociale delle popolazioni diseredate nei distretti di Guntur, Prakasam, Krishna e di Ranga Reddy, nello Stato dell’Andhra Pradesh.

ASPETTI GENERALI

La consuetudine nell’uso di acqua potabile nei villaggi rurali dell’Andhra Pradesh è sempre stata quella di usufruire di piccole cisterne protette dagli animali ove immagazzinare la pioggia monsonica per poi usarla con cautela durante l’anno. L’acqua di superficie era libera dal fluoro e altri elementi chimici. Per liberarla dai batteri era abitudine filtrarla con stoffa sottile e poi preservarla in recipienti di terra cotta per mantenerla fresca. Finché la gente usava quest’acqua le condizioni di salute si sono mantenute buone. Vi era l’abitudine di usare del tamarindo nel curry per controllare un lieve eccesso di fluoro ma contenendo ora, l’acqua, una percentuale di 4 ppm, queste abitudini tradizionali non sortiscono nessun risultato e le persone divengono inabili al lavoro verso i 50 anni.

Per salvare la vita delle popolazioni affette dalle conseguenze dell’uso dell’acqua con fluoro e anche per migliorare il loro stato di salute sono state studiate molte soluzioni, ma dopo molti studi e ricerche combinate con l’esperienza pratica, si è concluso che gli impianti di potabilizzazione con osmosi inversa hanno dato i migliori risultati nei rispettivi villaggi ovunque sono stati impiantati. Ovunque questa nuova tecnologia è stata introdotta, il Panchayat del villaggio (consiglio di amministrazione locale) e il Village Development Society hanno identificato un giovane locale che è stato istruito nella cura adeguata e nella manutenzione dell’impianto con uno stipendio mensile. Vengono raccolte poche rupie ogni 20 litri d’acqua, che vengono usate per pagare i costi energetici, i materiali di consumo e lo stipendio dell’addetto.

ATTIVITA’ SVOLTE

Prima ancora di scrivere delle azioni svolte durante il periodo del progetto e i benefici apportati in quei villaggi che si sono visti finalmente dotati di un impianto di potabilizzazione dell’acqua, si vuole sottolineare la grande utilità che iniziative del genere operano. Le popolazioni dei villaggi hanno ringraziato e gioito insieme alla controparte locale per i benefici che l’acqua potabile ha portato a tutti loro. Il miglioramento della loro salute è evidente e, con la buona salute, sono tornate anche le forze per lavorare e ottenere anche benefici economici per tutte le famiglie.

Durante questi mesi di realizzazione degli impianti si è cercato di rispondere alle richieste che pervenivano da molte Panchayat dei villaggi (amministrazioni locali).

Da budget era prevista l’installazione di 8 impianti. Ne sono stati fatti 9. Si è deciso di non fare un impianto di grande capacità litri/ora (2000 litri/ora) e aumentare di due unità gli impianti più piccoli (500 litri/ora). Questo per permettere una maggior distribuzione sul territorio di acqua potabile e per rispondere il più possibile alle richieste che pervenivano da molti villaggi.

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E’ significante sottolineare la partecipazione e il contributo delle comunità locali. E’ stata, infatti, molto importante sia per nella lavorazione e nell’assetto del terreno, sia nella costruzione, nello scavo del pozzo, nell’aiuto all’installazione del motore, della pompa e nell’approvvigionamento dell’alimentazione elettrica. Importante inoltre il loro impegno a occuparsi del corretto impiego e della corretta manutenzione degli impianti di trattamento delle acque, raccogliendo i diritti di utenza per coprire le spese correnti.

Il contributo ricevuto dall’ente finanziatore è stato utilizzato per l’acquisto degli impianti di trattamento a osmosi inversa, insieme al serbatoio dell’acqua grezza e al serbatoio dell’acqua potabile, prodotto della lavorazione.

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L’occupazione maggiore degli abitanti dei vari villaggi è nell’ambito dell’agricoltura, sia come lavoratori a giornata sia come piccoli contadini o, come nel caso degli abitanti di Chandrapalem, nell’industria calcarea che si espande per una quindicina di chilometri attorno al comune.

In tutti i villaggi prescelti la qualità dell’acqua potabile era molto scarsa, con alto contenuto di fluoro che procurava agli abitanti problemi ortopedici e odontoiatrici. In molti hanno consultato diversi ospedali e cliniche odontoiatriche e nel tempo hanno speso molti soldi cercando le cause di questi problemi.

Di seguito il nome dei nove villaggi che hanno beneficiato dell’impianto di potabilizzazione dell’acqua con la rispettiva capacità degli impianti installati:

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Nei nove villaggi di riferimento di questo progetto sono già in atto i miglioramenti di salute negli abitanti. Sebbene siano trascorsi pochi mesi dal termine dei lavori di installazione degli impianti di potabilizzazione, la controparte locale già ci scrive dei benefici effetti sulla popolazione, soprattutto per quanto riguarda i costanti dolori articolari causati dall’acqua inquinata dal fluoro.

Il miglioramento della salute risulta in un maggior numero di giorni lavorativi e di conseguenza in un maggior introito per le famiglie dei villaggi.

I beneficiari si sono impegnati, anche per questo, a mantenere gli impianti nelle migliori condizioni possibili. A garanzia di ciò ci sono le amministrazioni locali dei villaggi che si sono prese l’incarico di assicurare la corretta conduzione degli impianti.

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