Il “programma per la formazione alla gestione della dimensione economica e dei beni della Chiesa in ambito missionario nella realtà angolana”, è un intervento triennale, giunto, a settembre 2019, alla conclusione della seconda annualità e che si sta realizzando grazie al finanziamento della Conferenza Episcopale Italiana, sul territorio della Diocesi di Luanda e in coordinamento con essa.

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Nel corso degli ultimi vent’anni di attività nei Paesi dell’America Latina, Africa ed Asia, l’UMMI ha potuto progressivamente maturare esperienza nella gestione di progetti di cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale di diverso tipo ed ambito e nello stesso tempo ha potuto identificare con le proprie controparti locali precisi punti di miglioramento, soprattutto nella gestione della dimensione economica.

L’UMMI ha riscontrato con estremo interesse la produzione da parte della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di Vita Apostolica di due documenti “La gestione dei beni ecclesiastici degli istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica – a servizio dell’humanum e della missione della Chiesa -lineamenti di sintesi” e la lettera circolare “Linee orientative per la gestione dei beni negli istituti di vita consacrata e nelle Società di vita apostolica”. Quest’ultima Circolare invita alla diffusione degli indirizzi ivi contenuti e anche alla formazione di chi è preposto alla gestione della dimensione economica; ricorda inoltre che “essa è intimamente connessa con la persona e la missione. Attraverso l’economia passano scelte molto importanti per la vita, nella quale deve trasparire la testimonianza evangelica […]. L’attenzione alla dimensione evangelica dell’economia non deve, pertanto, essere trascurata nella dinamica formativa, in modo particolare nella preparazione di coloro che avranno responsabilità di governo e che dovranno gestire le strutture economiche […]”. La stessa circolare ricorda che “Papa Francesco nel messaggio ai partecipanti al Simposio ha invitato a coniugare “la prioritaria dimensione carismatico-spirituale alla dimensione economica e all’efficienza, che ha un suo proprio humus nella tradizione amministrativa degli Istituti e che non tollera sprechi ed è attenta al buon utilizzo delle risorse”.

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La formazione alla dimensione economica, nella logica del Vangelo, nella linea della dottrina sociale della Chiesa e delle stesse finalità istituzionali dell’UMMI, risulta fondamentale affinché le scelte nelle opere sociali di missione possano essere innovative e profetiche.

Alla luce di tutto ciò l’UMMI ha proposto con questo progetto la realizzazione di un percorso formativo sui contenuti dei documenti citati, prodotti dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, una formazione applicata ai contesti locali, rivolta ai quadri intermedi e ai responsabili della gestione economica delle realtà locali, come azione di sostegno alle entità di estrazione religiosa per l’acquisizione di competenze gestionali. Ciò in rispondenza a quanto previsto dal Regolamento Applicativo del Comitato e del Servizio per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo.

Il programma formativo è svolto con la controparte con cui l’UMMI opera ed è in contatto sui territori locali. Gli Enti coinvolti sono quelli operanti nei settori o macroaree risultanti prioritarie nei contesti locali, in particolare quelle socio-sanitarie e socioeducative. In queste macroaree l’UMMI ha maturato un’esperienza storica, nata fin dalla sua nascita nel 1933 e proseguita con continuità fino ad oggi.

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Il progetto formulato con la diretta partecipazione e coinvolgimento della controparte locale si sta realizzando a Luanda in Angola, con l’intento di diffondere una formazione – basata sui documenti citati – di cui possano beneficiare le opere ed i servizi alle persone condotti dalle istituzioni ed associazioni di estrazione religiosa del territorio.

In questo processo il ruolo dell’UMMI è anche quello di garantire la continuità nei rapporti con i beneficiari del progetto che conducono le opere sociali citate. La formazione alle sfide che molte realtà ed istituti si trovano ad affrontare e che vengono richiamate dal documento, riguarda tre obiettivi specifici: il primo è la maturazione di criteri omogenei per le scelte prospettiche di revisione e riorganizzazione. Il secondo obbiettivo invece riguarda la rielaborazione o la creazione di strumenti per una condivisa pianificazione, attuazione e verifica delle opere, utilizzando anche i bilanci preventivi e i budget all’interno di un processo di pianificazione e controllo e i sistemi di monitoraggio delle criticità. Per ultimo, la formazione si vuole incentrare su quelli che sono gli ulteriori passi in merito alla trasparenza, con gestione secondo schemi uniformi di bilanci e rendicontazioni, audit periodici, certificazioni di bilancio, processi di delega.

L’intervento, attraverso questo programma, vuole dare nuovo significato alla dimensione economica, intendendola in un senso molto più ampio, che include almeno altre tre dimensioni di gestione:

A) La prospettiva dei beneficiari dei servizi, sviluppando la tensione alla qualità professionale ed umana, alla centralità dell’utente come persona, alla verifica del grado di soddisfazione dei servizi attraverso diverse metodologie, sia di natura tecnica che dialogica.

B) La prospettiva dei collaboratori, con i quali vanno promosse la cultura gestionale e una formazione permanente – anche di natura etico/deontologica e carismatica – e vanno condivise le fasi di decisione, attuazione e verifica.

C) La prospettiva del territorio, cioè l’attenzione ai bisogni locali, la capacità di comunicare correttamente non solo ciò che viene fatto ma anche perché viene fatto, i rapporti con le istituzioni pubbliche e private e con il mondo delle associazioni e del volontariato.

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Ciò che ci si aspetta alla fine dei tre anni di progetto, è che i partecipanti alla formazione, rappresentanti dei vari Enti ecclesiastici locali, siano in grado di selezionare e formulare criteri omogenei per le scelte prospettiche di revisione e riorganizzazione delle opere sociali ecclesiali; di redigere e condurre un programma di pianificazione, controllo e verifica delle opere utilizzando bilanci preventivi e budget. Inoltre si prevede che loro possano amministrare le opere attraverso l’utilizzo di schemi di bilancio e rendicontazioni, audit periodici, processi di delega e che siano in grado di partecipare a processi decisionali basati sulla collegialità e corresponsabilità.

I partners locali garantiscono con la loro costante presenza e la provata esperienza il sostegno delle attività che verranno realizzate anche dopo la conclusione del progetto. La maggiore professionalità e responsabilità acquisita dai partecipanti alla formazione farà sì che si potranno avere effetti durevoli nel tempo e soprattutto, si può prevedere la costituzione di uno staff locale in grado di trasmettere ad altri i contenuti e i metodi acquisiti nel corso del progetto. Questo permetterà che i benefici prodotti dall’iniziativa continuino in seguito anche oltre il termine del progetto stesso.