Il progetto della nuova scuola “Divine Providence” è nato in risposta ad una esigenza precisa ed urgente, ovvero quella di migliorare la situazione esistente nell’area del villaggio di Hahim, composta da circa 40 villaggi, i cui abitanti vivono isolati, in situazione di necessità e al contempo sono vittime di violazioni e sfruttamenti.
Nell’area del villaggio di Hahim, infatti, risiede un popolo appartenente principalmente alla tribù dei Garo, legato alla foresta che li ospita, che era da loro considerata proprietà comunitaria per diritto di nascita. E’ proprio questo atteggiamento nei confronti della terra che ha però permesso di esserne espropriati con grande facilità, perché quasi nessuno dei Garo ha potuto comprovare il diritto di proprietà sui propri terreni, né ha avuto le condizioni per riscattarli. I Garo, isolati linguisticamente, sono stati diseredati delle loro terre da parte di agricoltori che non le hanno sapute rispettare quanto facevano invece gli indigeni. Le foreste sono state in parte disboscate senza alcun criterio e al loro posto sono sorte redditizie piantagioni. La popolazione residente si è trovata così gradualmente a coltivare quello che originariamente era il proprio terreno, ma per lasciarne quasi l’intero frutto a chi formalmente oggi la possiede.
L’apprendimento della lingua inglese, che sta diventando un prezioso mezzo di comunicazione fra le diverse lingue locali, la formazione scolastica, di conseguenza quella lavorativa relativa all’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro, e, soprattutto, la possibilità di comprendere le leggi extra-tribali, attraverso le quali poter iniziare un iter di rivendicazione delle terre perdute, hanno stimolato la popolazione locale a richiedere fortemente un luogo dove la comunità potesse riscattarsi dall’isolamento culturale e apprendere nuove conoscenze.
Ecco perché la costruzione di una scuola era assolutamente necessaria: per offrire una concreta possibilità di sviluppo futuro, riscatto e crescita socio-economica; per togliere gli abitanti della zona dall’isolamento attuale, oltre che per la lingua, anche per la distanza con la strada carrabile più vicina che dista quasi 2 ore dai loro villaggi.
Fuori dal villaggio di Hahim, a circa un chilometro dalla parrocchia, nel 2017 era stata inaugurata la prima struttura scolastica dedicata alla “Divina Provvidenza” (foto sottostante). Un edificio di due piani che consisteva di 10 grandi stanze, di cui sette utilizzate come aule per ospitare gli alunni, dalla quarta alla decima classe, e 3 per altri servizi (segreteria, aula computer e laboratorio d’informatica).
Per maggior comprensione, si segnala che in India, oltre a 2 o 3 classi della scuola materna, che solitamente non vengono conteggiate nel percorso formativo, ci sono 7 classi della scuola primaria (indicativamente elementari e medie) più altre 5 classi (paragonate alle scuole superiori, con un ginnasio triennale e un biennio di specializzazione). Il cammino educativo completo per accedere alle università o al mondo del lavoro è quindi di 12 anni.
Dopo l’inaugurazione della scuola a marzo 2017 gli alunni erano in totale circa 500, di cui quasi 250 dalla classe 4^ alla 10^ nella nuova struttura e gli altri 250, della scuola materna (2 classi) e delle classi primarie (dalla 1^ alla 3^), accolti in una semplice struttura, fatta di bamboo, paglia e foglie di piante. Oltre agli spazi inadeguati sussisteva un limite di provvisorietà: a causa delle condizioni climatiche l’edificio ogni anno rischiava di essere abbattuto dalle avverse condizioni climatiche della zona e di dover essere continuamente ricostruito.
Con la realizzazione di un secondo edificio scolastico, oggetto del programma appena terminato, si sono potuti creare nuovi spazi sicuri e dignitosi per continuare ad offrire un insegnamento di qualità agli alunni della materna e delle prime tre classi della primaria ed ampliare la recettività della scuola a fronte di un incremento delle richieste di frequenza. Infatti questo intervento di realizzazione di una seconda scuola rappresenta un ulteriore passo per offrire ai giovani studenti di Hahim e quelli di altre zone limitrofe, l’opportunità di completare i loro studi fino alla XII classe.
La gente del villaggio di Hahim aveva da tempo una grande aspettativa per la nuova scuola, anche perché, indipendentemente della loro religione, la scuola cristiana in India è sinonimo di qualità e quindi molto ricercata.
La scuola “Divina Provvidenza” è di proprietà e gestita dall’ Ish Kripa Society delegazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza (CPSDP – Istituto Don Calabria) con sede a Nagpur- Maharastra. L’IKS può contare sull’esperienza maturata nel paese indiano e nel settore educativo avendo attivato altre scuole da oltre 11 anni a Nagpur – nelle località di Fetri e Thana – nel Maharastra e ad Assam. Oltre alla presenza di propri religiosi (circa 50) nell’area di progetto e in altre missioni, ad Hahim la delegazione si avvale della presenza e della collaborazione di altre congregazioni femminili già esperte ed attive nel settore educativo e scolastico. Giuridicamente la scuola Divina Provvidenza di Hahim dipende dall’ufficio per la scuola primaria dello stato di Assam (Board of Secondary Examination, Assam – SEBA).
Come per la prima costruzione del complesso scolastico terminata nel marzo 2017, anche questa seconda fase di realizzazione della scuola “Divina Provvidenza” è stata realizzata in collaborazione tra l’UMMI e la direzione amministrativa e operativa della controparte locale l’Ish Kripa Society (IKS).
Breve descrizione delle attività realizzate
Come previsto da progetto approvato, l’intervento è stato incentrato sulla costruzione della scuola “Divine Providence” che sorge nel villaggio di Hahim, presso il terreno appartenente all’Ish Kripa Society.
Il programma prevedeva la costruzione di un edificio scolastico, che potesse accogliere, oltre a nuovi studenti, anche gli studenti della scuola materna e primaria, che, come su scritto, erano ospitati in una struttura temporanea fatta di bamboo, paglia e foglie di piante.
In base al cronogramma stabilito, i lavori sono iniziati nelle prime settimane del giugno 2019. Inizialmente i lavori sono avanzati nella tempistica prevista: sono state realizzate le fondamenta, gettato il primo solaio, preparate le casseforme e le imbracature metalliche per la gettata del secondo solaio. La posa dei solai in calcestruzzo di entrambi i piani sono state fatte secondo il disegno approvato.
Successivamente alla realizzazione di questi lavori, il progetto è proseguito come previsto da un punto di vista lavorativo, ma si è dovuto adeguare a nuove e più lente tempistiche a causa della pandemia a livello mondiale che ha fatto la sua apparizione fin dai primi mesi del 2020.
La lentezza e i ripetuti blocchi e l’andamento del mercato hanno portato a un forte aumento dei prezzi. Sebbene il ritmo dei lavori abbia preoccupato tutte le parti coinvolte, si è riusciti a completare l’insieme delle opere civili, compresa la pavimentazione in pietra Kota; la lucidatura completa del pavimento, le lastre di vetro, il completamento dei lavori elettrici, le ringhiere in acciaio inossidabile, le persiane e la pittura sono stati eseguiti a ritmo serrato nei mesi di gennaio e febbraio 2022. La combinazione di colori adottata nella tinteggiatura delle pareti esterne – che con l’occasione è stata estesa anche all’edificio già esistente – conferisce all’intero campus un aspetto allegro.
Prima dell’inaugurazione si è potuto terminare anche la costruzione del collegamento tra le due scuole, eseguito con costi a carico della controparte locale, per favorire il flusso degli studenti tra i due plessi. La qualità della costruzione risponde alle aspettative e, di certo, l’edificio sarà una risorsa per l’intera regione e potrà sostenere notevolmente la causa della diffusione dell’istruzione tra le persone trascurate e bisognose.
Va evidenziato anche che, per la tipologia costruttiva e la capacità recettiva, le due scuole rappresentano ora anche degli efficaci punti di riparo e protezione della popolazione in occasione delle frequenti alluvioni che colpiscono l’area.
Il progetto sta incidendo in maniera rilevante ed importante nella vita dei beneficiari. Infatti risponde ad un bisogno primario e fondamentale come il diritto allo studio ma soprattutto, colma una lacuna, come descritto precedentemente, che deriva dalle condizioni di vita e dall’organizzazione sociale della comunità.
La struttura e gli impianti del nuovo edificio scolastico sono una ricchezza per tutti, i genitori, gli abitanti del villaggio, il personale e gli studenti. Date le positive esperienze l’interesse per la scolarizzazione è in crescita. Questo è un segno positivo nel cambiamento di mentalità degli abitanti dell’area e un’indicazione importante che attraverso l’educazione di questi bambini si potrà contrastare la condizione di svantaggio di Hahim e dei villaggi circostanti.
Attualmente gli studenti che frequentano la scuola sono 556.
Di seguito alcune foto del giorno dell’inaugurazione.