Per rispondere alla problematica sanitaria dell’AIDS nella capitale angolana, il 15 luglio 2018 è iniziato ufficialmente un progetto dedicato all’assistenza continua ed integrata dei pazienti sieropositivi. Questo programma, denominato “P.I.P.S.A.- Protezione Integrale per il Paziente Sieropositivo – Angola”, mira al rafforzamento dei servizi HIV/TB e all’accompagnamento psicosociale dei pazienti in trattamento nel Municipio di Kilamba Kiaxi.

L’iniziativa è triennale, cofinanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e svolta in partenariato con un’altra Organizzazione della Società Civile, il CUAMM di Padova, e con altri partner locali ed internazionali (Ospedale Sacro Cuore – Don Calabria di Negrar – VR; Università degli Studi di Trieste – Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche Chirurgiche e della Salute – Scuola di Specializzazione in Pediatria presso l’IRCCS materno infantile Burlo Garofolo – Trieste); Associazione Resilience Onlus; Ripartizione Municipale di Salute di Kilamba Kiaxi; Direzione Provinciale di Salute di Luanda – DPSL;  Associação Luta pela VIH/Sida; Associação dos Amigos dos Seropositivos; Instituto de Medicina Integral de Pernambuco Prof. Fernando Figueira di Recife – Brasile), vuole rispondere all’esigenza di contenere l’epidemia di HIV nella Provincia di Luanda, dove si concentra quasi il 30% della popolazione affetta da HIV nel Paese.

Gli obiettivi specifici2014_12_10_165456 del programma sono quelli di migliorare l’accesso ai servizi integrati di fornitura degli esami, la consulenza e l’accompagnamento per i casi di HIV e TB nell’Ospedale Divina Providência e nei Centri di Salute del Distretto. Ancora, attraverso questa iniziativa, ci si propone di contenere la diffusione del virus nella popolazione dell’area, attraverso l’accompagnamento psicosociale, la sensibilizzazione, la prevenzione, il trattamento e l’aderenza alla cura per l’HIV/TB presso il Distretto. Per ultimo, inoltre, si vuole rafforzare le capacità di pianificare, coordinare e monitorare servizi integrati HIV/TB delle autorità pubbliche e private del Distretto.  L’azione si articola quindi in 3 diverse aree: clinica, con la cura dei pazienti; formativa, rivolta al personale locale; comunitaria, con la sensibilizzazione e prevenzione territoriale.Nei mesi di maggio e giugno del 2017, un team composto da collaboratori dell’UMMI e del Cuamm, ha condotto un’analisi dei bisogni relativa alle persone sieropositive del Kilamba Kiaxi. Sono emerse alcune problematiche importanti che hanno portato a presentare, con l’UMMI come capofila, all’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, la proposta di azione specifica qui descritta.

I problemi maggiormente evidenziati andavano dal limitato numero di persone testate per HIV (solo 1823 test HIV+ nel 2016 a fronte di 11.000 stimati nel distretto), alla bassa aderenza al trattamento (appena 38% dei positivi dell’HDP nel programma), all’elevato abbandono terapeutico (62% dei positivi persi). Le cause di questi dati si possono identificare nel limitato accesso alle consulenze e al test volontario, nella discontinua disponibilità di test e farmaci, nella mancata identificazione precoce e trattamento di altre malattie sessualmente trasmissibili, nello scarso appoggio psicosociale, nell’insufficiente finanziamento pubblico, nel personale sanitario e sociale ridotto e poco preparato, nella insufficiente vigilanza attiva e scarsa prevenzione. Considerando la debolezza del sistema pubblico, legata alla crisi economica, per rispondere ai tre problemi prioritari (accesso al testing, aderenza al trattamento e abbandono terapeutico), si è proposto di concentrare l’intervento sull’Hospital Divina Providência, suoi 5 Centri di Salute e su altre tre unità sanitarie pubbliche del Distretto del Golf, che, come già detto, appartiene al Municipio di Kilamba Kiaxi, e che, con i suoi 1,2 milioni di abitanti è una delle aree più densamente popolate della Provincia.

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Oltre che agli uomini in età fertile, ai ragazzi nel mercato del lavoro formale o informale, ai disoccupati in condizione di vulnerabilità sociale, ai bambini dai 0 ai 14 anni, figli di genitori sieropositivi, questo programma è rivolto soprattutto a favore delle donne in età fertile, alle ragazze e alle gestanti, inserite nel settore informale, con un basso grado di istruzione, con figli propri e/o altri minori. La sieroprevalenza è maggiore nelle donne rispetto agli uomini per motivi di carattere fisiologico, ma soprattutto sociale e culturale. Le attività di supporto psico-sociale sono rivolte a rendere le donne consapevoli ed informate rispetto al virus, alla sua trasmissione ed ai metodi per proteggere se stesse e gli altri. La promozione dell’uguaglianza di genere avviene attraverso attività rivolte alla coppia (discordante o meno), in quanto il partner è chiamato a partecipare del percorso terapeutico e di supporto del paziente infettato. Le donne diventano protagoniste della propria vita e della gestione delle relazioni affettive; alle donne sono offerti strumenti di conoscenza e l’opportunità di riflettere e condividere la propria situazione con altre donne, attraverso gruppi di supporto per la promozione della salute tra pari.

La relazione uomo-donna viene destrutturata dalla malattia, che influenza profondamenteil ruolo femminile all’interno della coppia e della comunità. Le tematiche di genere sono incluse attraverso il coinvolgimento di donne facilitatrici di gruppi di donne sieropositive per la creazione di processi di supporto e partecipazione rivolti all’azione di promozione delle capacità femminili per decidere rispetto alla propria salute sessuale e riproduttiva. Ridurre la prevalenza dell’AIDS e della tubercolosi, ridurre l’abbandono del trattamento; aumentare la consapevolezza e la domanda di servizi per i sieropositivi e nel contempo ridurne la stigmatizzazione; migliorare le capacità delle autorità locali di pianificare, coordinare e monitorare servizi per la lotta all’HIV: questo è quanto mira ad ottenere il progetto.

Le attività per raggiungere questi risultati sono state definite nei dettagli dall’UMMI, in accordo con l’Obra da Divina Providência, controparte responsabile dell’implementazione delle attività previste in loco e del monitoraggio dello stato di avanzamento rispetto agli obiettivi prefissati e con la Fondazione di Religione “Opera San Francesco Saverio” – Collegio Universitario Aspiranti Medici Missionari – C.U.A.M.M., che garantirà la supervisione e il supporto tecnico con formazione continua; la realizzazione di eventi ed incontri di valutazione e divulgazione; il supporto alla raccolta e valutazione dati con produzione di report; la realizzazione di una Kap Survey. Per ridurre la prevalenza dell’AIDS e della TB e ridurre l’abbandono del trattamento si prevede di potenziare presso l’HDP e i Centri di Salute dell’area di riferimento, le attività di counseling e testing per HIV, inclusa la gravidanza, integrandola con la diagnosi di TB, garantendo un numero adeguato di personale qualificato per HIV e TB.  Inoltre si adeguerà l’approvvigionamento di farmaci per la terapia dell’HIV/AIDS, della TB e delle infezioni opportunistiche e si rafforzeranno le competenze del personale sanitario relativamente ai servizi di diagnostico per il paziente HIV.  Verrà supportata la diagnostica di laboratorio con test ed attrezzature adeguate e sarà garantito un sistema di accompagnamento, follow-up e tracciamento di chi abbandona il trattamento per ricondurlo alla terapia, in particolare dei bambini infetti attraverso una rete di attivisti comunitari e mezzi di comunicazione adeguati e innovativi. Si punterà sulla formazione e l’informazione per aumentare la consapevolezza e la domanda di servizi per i sieropositivi: si realizzeranno, presso le comunità di riferimento, campagne di informazione e sensibilizzazione circa il virus dell’HIV/AIDS e le altre malattie sessualmente trasmissibili, per prevenirne la diffusione e ridurne la stigmatizzazione. Verranno istituiti un servizio di appoggio domiciliare al paziente HIV+, servizi di supporto psico-sociale, attività di gruppo di mutuo-aiuto, mobilizzazione comunitaria, empowerment sociale attraverso il coinvolgimento di associazioni no profit locali. Verranno anche promosse le buone pratiche igienico-sanitarie e comportamentali a livello comunitario attraverso la produzione e diffusione di adeguata comunicazione e informazione, adattate alla cultura locale. Inoltre si aumenteranno e si formeranno degli agenti comunitari in ambito HIV/TB al fine di garantire adeguata educazione per la popolazione di riferimento.

Altre attività che verranno realizzate, saranno di supervisio2014_12_11_123731ne e supporto tecnico con formazione continua del personale sanitario e del personale tecnico di laboratorio dell’Ospedale e dei Centri di Salute in collaborazione con le autorità locali; una serie di incontri annuali di valutazione e un evento finale di divulgazione dei risultati. Si darà supporto alla raccolta e valutazione dei dati circa i servizi offerti per la lotta all’HIV/AIDS con la collaborazione delle autorità locali e si produrranno report semestrali e annuali per una pianificazione appropriata e informata. Verrà proposto un sondaggio sulle conoscenze, gli atteggiamenti e le abitudini in ambito HIV/TB e malattie sessualmente trasmissibili da utilizzare per adeguare l’implementazione delle attività e insieme ai dati sanitari orientare la pianificazione informata. Oltre al lavoro del personale locale, sono previsti compiti che saranno implementati da tre volontari espatriati; è previsto l’impiego di un medico infettivologo, un biologo e un coordinatore capo progetto già presenti in missione e impegnati a coadiuvare i vari lavori che si dovranno mettere in atto per raggiungere i risultati attesi.

AGGIORNAMENTI:

Angola – Progetto “Protezione Integrale per il Paziente Sieropositivo”

Sensibilizzazione nel progetto P.I.P.S.A. – Angola

In un video il progetto PIPSA in Angola

Progetto PIPSA a sostegno delle attività dei Centri di Salute

ANGOLA: la formazione nel progetto P.I.P.S.A.

Progetto PIPSA – Angola: presentazione del libro “Esperienze e percorsi di speranza”