La terra nelle regioni tribali è una risorsa preziosa per la sopravvivenza di chi vive in queste zone, così come le risorse costituite dai prodotti propri della foresta, i corsi d’acqua perenni, la fauna selvatica. Questi beni hanno assicurato da sempre la sicurezza alimentare alle comunità ed hanno garantito le loro condizioni di salute.
Questa situazione originaria si è deteriorata per lo sfruttamento sconsiderato dell’ambiente da parte di astuti speculatori che hanno impoverito la terra ed hanno introdotto la coltivazione di prodotti commerciali quali tabacco, cotone e chili. Queste coltivazioni intensive oltre a sfruttare il terreno hanno, di fatto, estromesso l’agricoltura tribale di tipo più strettamente alimentare.
Questo tipo di sviluppo legato ad una visione industriale dell’agricoltura ha favorito la costruzione di dighe attraverso i corsi d’acqua perenni della foresta e lo scavo di miniere con grave deterioramento dell’ecologia del sistema. Perdendo le terre le popolazioni tribali non riescono più ad avere il cibo necessario e vengono spinte alla migrazione verso le città.
Da qui la necessità di un intervento per elevare le condizioni socio-economiche dei tribali attraverso la bonifica delle terre e la valorizzazione dell’agricoltura tradizionale. I nativi, infatti, sono in grado di usufruire della foresta e dei suoi prodotti senza turbarne il naturale equilibrio.
Il progetto si svolge in 17 villaggi fra i più bisognosi e remoti dei distretti di Polavaram e Buttaigudem in Andhra Pradesh. Essi sono abitati dalla tribù “Konda Reddy” che occupa la parte alta delle colline nel cuore della foresta.