E’ stata portata a termine, all’inizio del 2017, la prima parte della costruzione di un nuovo edificio scolastico nel villaggio di Hahim, distretto di Kamrup che si trova nello Stato dell’Assam, nord-est dell’India. L’intervento, di per sé molto semplice e specifico nella sua realizzazione, assume comunque grande importanza perché risponde alle richieste di un popolo, una tribù, i GARO, che ha visto nell’istruzione dei propri figli la possibilità di riscatto e di emancipazione dell’intera comunità.
La tribù dei Garo
La tribù dei Garo in passato era una tribù nomade mongola che attualmente vive in aree diverse del Bangladesh e negli stati adiacenti dell’India, come appunto, l’Assam. I Garo abitano le colline e le foreste profonde e luoghi vicino a corsi d’acqua. Tutto ciò che i Garo possiedono, è di proprietà delle donne. La loro cultura è matriarcale e l’eredità è destinata sempre alla figlia maggiore. In generale, le figlie femmine sono meglio curate e più amate dei figli maschi, i quali sono destinati poi, una volta sposati, a lasciare la casa materna. La foresta che li ospitava da generazioni era considerata proprietà comunitaria per diritto di nascita. Questo atteggiamento nei confronti della terra ha però permesso di essere espropriati con grande facilità, perché quasi nessuno dei Garo ha potuto comprovare il diritto di proprietà sui propri terreni. Ultimamente il governo indiano sta cercando di proteggere le comunità tribali e ha disposto che i terreni appartenenti ai Garo non possano essere venduti ad agricoltori non appartenenti alla tribù. Eppure nel tempo molte famiglie Garo hanno ipotecato le loro terre che ora non riescono a riscattare.
Il contesto nel villaggio di Hahim
Anche ad Hahim, villaggio indiano del distretto rurale di Kamrup, nello stato di Assam, la situazione dei Garo non è diversa da come abbiamo descritto. Isolati linguisticamente essi sono stati diseredati delle loro terre da parte di agricoltori che non le hanno sapute rispettare quanto facevano invece gli indigeni. Le foreste sono state disboscate senza alcun criterio e al loro posto sono sorte redditizie piantagioni. I Garo hanno affittato o ipotecato le loro terre in cambio di prestiti da parte di agricoltori extra-tribù. Il denaro è stato speso in gran parte per i fastosi rituali funebri, dove, come la tradizione vuole, per molti giorni dopo la morte del familiare, tutti gli appartenenti alla tribù sono invitati a partecipare ai banchetti, senza possibilità di recedere dall’invito per non essere considerati nemici della famiglia in lutto.
Nell’area del villaggio di Hahim, abitano circa 150.000 persone. Oltre agli appartenenti alla tribù dei Garo, che sono il 90% della popolazione della zona, ci sono anche altre tre tribù: i Boro, i Rabha, i Khasi. Tra di loro l’inglese sta diventando un prezioso mezzo di comunicazione creando rapporti fra le diverse lingue. L’apprendimento della lingua inglese, la formazione scolastica, di conseguenza quella lavorativa relativa all’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro, e, soprattutto, la possibilità di comprendere le leggi extra-tribali, attraverso le quali poter iniziare un iter di rivendicazione delle terre perdute, hanno stimolato la popolazione locale a richiedere fortemente un luogo dove la comunità potesse riscattarsi dall’isolamento culturale e apprendere nuove conoscenze.
La vecchia scuola “Don Bosco”
E un luogo nel villaggio di Hahim c’era. Era la vecchia scuola intitolata a “Don Bosco”. Fondata nel 1987 dai missionari salesiani che ivi erano giunti soltanto tre anni prima. La scuola è stata ampliata più volte nel corso degli anni fino a raggiungere la capienza di circa 300 alunni. Nel 2012 il vescovo Mons. John Moolachira dell’Arcidiocesi di Guwahati ha invitato la Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza ad aprire una propria comunità nel villaggio di Hahim per continuare l’opera evangelizzatrice e di scolarizzazione degli abitanti locali.
La Congregazione dell’Opera don Calabria può contare sull’esperienza maturata nel paese indiano e nel settore educativo, avendo attivato altre scuole da oltre 10 anni a Nagpur nel Maharastra e nell’Assam. Oltre alla presenza di propri religiosi (oltre 50) nell’area di progetto e in altre missioni, ad Hahim la delegazione si avvale della presenza e della collaborazione con altre congregazioni femminili già esperte ed attive nel settore educativo e scolastico. Tra queste sono presenti anche le sorelle Povere Serve della Divina Provvidenza. La presenza religiosa femminile in una scuola che si interfaccia con una cultura matriarcale è di estrema importanza. I Garo si sentono molto vicini alle religiose, le ascoltano con immediatezza quando gestiscono le attività o indicano le priorità da sviluppare all’interno della scuola e anche, più in generale, della Chiesa locale.
Sin dal momento in cui questa scuola è stata affidata alla cura dei Poveri Servi, era emersa con forza la necessità di una nuova costruzione per poter dare continuità al percorso formativo dei ragazzi di Hahim. Con ormai quasi 400 studenti, dalla scuola materna alla classe VII, la scuola cercava di fare del suo meglio. Con l’infrastruttura limitata al minimo, gli spazi esigui per la biblioteca e i laboratori, si cercava di portare avanti le attività con impegno e dedizione nell’aspettativa di una nuova struttura con tutti i servizi e mezzi necessari per una buona educazione. La mancanza di spazio impediva di accogliere la domanda di nuovi posti. I più recenti terremoti avevano ormai segnato il vecchio edificio scolastico, togliendo ogni possibilità di aumentare ulteriormente le classi. Per rispondere alle necessità emergenti erano state costruite delle capanne provvisorie, dove accogliere altri nuovi alunni. I religiosi hanno iniziato perciò a progettare una nuova scuola che potesse migliorare la situazione, ma soprattutto, che potesse garantire a questi e altri studenti della zona, di completare i loro studi fino alla XII classe nella medesima scuola, possibilmente con almeno 2 sezioni per classe.
La gente del villaggio di Hahim ha iniziato a nutrire grande aspettativa per la nuova scuola, anche perché, indipendentemente della loro religione, la scuola cristiana in India è sinonimo di qualità e quindi molto ricercata da tutti. Gli accordi vigenti con il Vescovo locale per un impegno condiviso e permanente, la disponibilità di terreno per sviluppare le costruzioni, hanno favorito un impegno pluriennale di lungo respiro dei Poveri Servi ad Hahim che hanno chiesto la collaborazione dell’UMMI per lo sviluppo e la promozione di questo intervento che nella sua prima fase prevedeva la costruzione del primo edificio della scuola primaria “Don Bosco”.
La nuova scuola “Divina Provvidenza”
L’edificio, con i suoi locali, è stato consegnato nel suo completo il 15 marzo 2017. In quella data i lavori erano eseguiti, i locali erano puliti e pronti per essere utilizzati. Le stanze di cui si compone la scuola sono un totale di 10. Otto di queste sono state destinate come aule scolastiche, una è utilizzata come ufficio di segreteria e amministrazione e un’ultima come aula digitale/informatica. L’edificio scolastico è stato inaugurato con il nuovo nome di scuola “Divina Provvidenza” di Hahim.
Gli alunni iscritti a scuola quest’anno sono circa 500 (234 in una struttura provvisoria dall’asilo alla classe 2a + 245 dalla classe 3a alla 10a) così suddivisi: Totale attuale numero dei studenti : 479
Nella scuola provvisoria in bamboo per i più piccoli:
Nursary 53; Low Kinder Garten 36; Up Kinder Garten 31; Classe 1a n. 48; Classe 2aA n. 33; Classe 2aB n. 33; TOTALE 234
Nella nuova scuola costruita (8 aule):
Classe 3a n. 52; Classe 4a n. 52; Classe 5a n. 35; Classe 6a n. 21; Classe 7a n. 27; Classe 8a n. 26; Classe 9a n. 17; Classe 10a n. 12; TOTALE 245
Giuridicamente la nuova scuola “Divina Provvidenza” dipende dall’ufficio per la scuola primaria dello Stato di Assam (Board of Secondary Examination, Assam – SEBA). Attualmente tra il corpo docente vi sono 3 religiose, 5 religiosi e altri 15 insegnanti locali.
Da segnalare anche l’impegno economico inizialmente non previsto della controparte locale come apporto proprio per la copertura di parte delle spese di costruzione, oltre al coinvolgimento della popolazione locale come manodopera per la realizzazione di alcuni interventi.
Nell’insieme la valutazione di questo programma, che ha visto la costruzione di un edificio scolastico capiente e ben fatto, è molto positiva. I lavori sono stati portati avanti con impegno e le problematiche emerse nel corso d’opera sono state affrontate con serietà cercando soluzioni celeri e idonee nel coinvolgimento di tutti gli attori. In termini di rilevanza, efficacia, efficienza ed impatto il progetto nella sua finalità più ampia (dare una risposta ai bisogni primari, quali educazione e scolarizzazione, della popolazione tribale dei Garo mettendo a disposizione un percorso scolastico completo fino alla XII classe; promuovere il loro sviluppo integrale, formativo e culturale; offrire le basi per una concreta possibilità di riscatto e crescita socio-economica; togliere i Tribali Garo dall’isolamento linguistico e dall’emarginazione sociale) sarà valutabile solo in divenire nel lungo periodo e con l’ampliamento del “compound” scolastico per il completamento del percorso scolastico fino alla classe 12a. Quello che si può affermare con certezza è che il progetto: risponde ad un bisogno primario e fondamentale come il diritto allo studio; colma una lacuna nelle strutture e nelle proposte educative esistenti; è gradito ed ha visto il diretto coinvolgimento della popolazione e delle autorità locali, dei beneficiari ultimi e delle risorse locali disponibili; non presenta particolari difficoltà nella sua realizzazione, esclusi contrattempi climatici; può contare su condizioni locali e metodologie operative favorevoli al suo ulteriore sviluppo e futura replicabilità.
Dopo questa prima costruzione e un adeguato periodo di consolidamento delle attività educative, si potranno muovere nuovi passi verso un ulteriore ampliamento del complesso scolastico.
AGGIORNAMENTI:
Assam, India: al termine la costruzione della scuola di Hahim