Dare una casa sicura ai poveri può rappresentare un buon punto di partenza per una presa di coscienza della loro dignità ed una maggiore fiducia nelle loro potenzialità.
Si rafforza il nucleo famigliare con tutte le implicazioni sociali che ne conseguono. Si formano i gruppi popolari autogestiti che trattano con maggiore autorevolezza le condizioni di lavoro con i latifondisti.
Aumentano le iniziative di piccole imprese famigliari per produrre un reddito complementare o sostitutivo a quello derivante dall’agricoltura. Oltre a ciò, grazie alle migliori condizioni igieniche, si riducono le patologie gastroenteriche e parassitarie endemiche nei villaggi.
Dare casa ai poveri rappresenta quindi una grande azione di progresso sociale. Data la casa, rimane comunque il problema della povertà derivante dalla mancanza di un’occupazione redditizia. Per questo, grazie a questo programma,  si sono avviate delle unità di fabbricazione di mattoni FALGY (tipo di mattoni fatti con argilla, cenere e sabbia) con cui i giovani e gli anziani dei rispettivi villaggi potessero non solo produrre il materiale edile per la costruzione delle loro case, ma nella fase successiva potessero farne una redditizia e duratura professione.